Asia ribelle by Tim Harper

Asia ribelle by Tim Harper

autore:Tim Harper [Harper, Tim]
La lingua: ita
Format: epub
editore: add
pubblicato: 2024-10-08T22:00:00+00:00


Prima di partire per Taškent, Roy aveva scritto a Lala Lajpat Rai, nel frattempo rientrato a Lahore, supplicandolo di raggiungerli a Kabul. Dapprima cercarono di contattare i leader della fallita rivolta del 1915, tra cui Rash Behari Bose, che era ancora in esilio in Giappone. Roy scrisse ad Aurobindo Ghose, un santo vivente nel suo ashram nella colonia francese di Pondicherry: «Mi prendo la libertà di implorarvi di tornare alla vita attiva, di prendere nelle vostre sagge mani la direzione delle forze rivoluzionarie dell’India».152 E nel gennaio 1921 invitarono Gandhi – «Caro compagno» – a un congresso di tutti i rivoluzionari indiani a Taškent o a Kabul nell’estate del 1921. Molte di quelle lettere finirono nelle mani della polizia, causando parecchi problemi ai destinatari.

A Taškent la questione principale era se il CPI dovesse rivendicare la fedeltà esclusiva dei suoi membri. Acharya disse di voler restare membro del comitato rivoluzionario indiano. I musulmani dissero che il loro appoggio era «condizionato dalla libertà di poter credere in Dio». Si sentirono discorsi «contro il comunismo», e alla fine di dicembre Acharya fu rimosso dalla posizione di presidente del partito; il 24 gennaio 1921 decadde da ogni attività rivoluzionaria per aver rivolto «accuse prive di fondamento contro i membri del comitato [...] in modo furtivo e disonesto, bugiardo e traditore, e infangando la dignità dei rivoluzionari indiani».153 La disputa raggiunse una tale intensità che Roy ed Evelyn tornarono a Mosca nel febbraio 1921 per difendersi. Dovettero fare i conti con il debole di Zinov’ev per il panislamismo e la sua volontà di continuare a usare Abdur Rab. Il movimento indiano, dichiarò Roy a Lenin, era «un movimento di massa prevalentemente economico e non un ammasso di fanatici religiosi aizzato da sacerdoti e avventurieri politici».154 A Taškent, Mukherji attaccò Abdur Rab per aver lavorato per gli inglesi a Baghdad. Acharya, sosteneva Mukherji, aveva lasciato l’India come agente britannico per spiare gli studenti a Londra, ma gli inglesi lo avevano scaricato perché beveva.155 Su una frontiera così tesa, e con la Čeka che gironzolava lì intorno, erano accuse potenzialmente fatali. Nel marzo 1921 i dirigenti russi a Taškent riportarono la disputa alla dirigenza del Comintern. Erano dalla parte di Roy. Abdur Rab fu arrestato – con l’accusa di «propaganda panislamica segreta» – poi andò a Mosca per sostenere la propria causa e attaccare Roy, ma alla fine si ritirò in silenzio dal campo di battaglia prima in Germania e poi in Turchia.156 Intanto la diffamazione aveva colpito anche Abani Mukherji. I rivoluzionari indiani a Taškent lo denunciarono «in quanto borghese [...] il cui unico interesse è fare la bella vita». Accuse simili colpirono anche Roy: si crogiolava tra finanziamenti del Comintern, favori e passaporti.157

Nel maggio 1921 la missione di Taškent fu chiusa e i muhājirūn rimasti furono spediti nella capitale. «La vita a Mosca è terribile», lamentò uno, «non ci sono mercati, non ci sono negozi, è tutto dello Stato.»158 La delegazione di Taškent diventò l’Università comunista dei lavoratori d’Oriente (KUTV) a Mosca. Nel giro di



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